Pubblicato su politicadomani Num 86 - Dicembre 2008

Marano di Napoli
Un patrimonio monumentale e ambientale da riscoprire

Valorizzare e far conoscere gli antichi edifici storici e le risorse naturali di Marano significa promuovere l’immagine della città e dare impulso ad una economia che langue

di G.B. Bilo

Mi sembra doveroso, in tempi di crisi economica, iniziare a guardare alle risorse culturali presenti sul nostro territorio e cercare di trarre da esse un beneficio per la comunità, non solo in termini di conoscenza e di “saperi”, ma anche economici, se possibile. Quindi, la serie di articoli sul nostro patrimonio monumentale e ambientale, che presenteremo a partire dal prossimo numero, non vuole essere il solito quadro di storia e di “pietre vecchie”, ma piuttosto una sintesi storica ed architettonica in cui sarà messa in luce la valenza economica. Attrarre visitatori nella nostra Città, utilizzando uno strumento a diffusione nazionale quale è politicadomani, vuol dire incrementare il turismo, prima industria italiana, generare posti di lavoro, dare una spinta allo sviluppo del terziario, che sembra si sia inceppato. Un modo di promuovere l’immagine della città a livello nazionale, oltre che a livello locale. Mentre, con l’apertura del Palazzo della Cultura e il Cinema Teatro Lily si potrebbe parlare direttamente alla cittadinanza del Museo della Città, per esempio, e dei programmi culturali che possono svilupparsi sul territorio.
Al Comune di Marano basterebbe che anche solo le scolaresche della Provincia di Napoli venissero in visita, per rivitalizzare una economia che langue.
La città offre, per il piacere di una giornata o anche di qualche giorno, castelli, masserie, resti archeologici, chiese, un convento, tanti palazzi d’epoca che aspettano solo di essere rivalutati, insieme a un ricco patrimonio agricolo e boschivo che merita di essere riscoperto e apprezzato. Tali visite innescherebbero una reazione a catena di restauri e di creazione di servizi, da non sottovalutare dal punto di vista economico.
Il tempo delle costruzioni edilizie intensive è ormai tramontato. Imprenditori e politici dovrebbero riorientare le politiche del settore, come ha scritto nel suo programma elettorale Salvatore Perrotta, il sindaco di Marano.
Esiste nel territorio una ricchezza naturale che va dalle coltivazioni a castagno all’immenso patrimonio di cave di tufo dimesse (quelle di un tempo, naturalmente, in grotta, e non quelle a cielo aperto che si vuole ridurre in deposito di veleni ). Si tratta di una ricchezza che appartiene alla comunità di Marano, per la quale occorre pensare a nuovi sbocchi e a nuove forme di “godimento”, più che di “sfruttamento”.

 

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